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Le maschere di Tricarico: l’antico rito di Sant’Antonio Abate.

Tricarico città nota come arabo-normanna possiede uno dei centri storici medioevali più importanti e meglio conservati della Basilicata. E’ un comune della provincia di Matera  e la sua fondazione, con notizie documentate, risale all’epoca dei Longobardi, con la presenza di una cittadella fortificata attestata nell’ 849. Fu in seguito, tra il IX ed il X secolo, roccaforte araba e successivamente città fortificata bizantina.

“Le Maschere di tricarico” è uno degli eventi più importanti della Basilicata e nel 2009 sono entrate a far parte della Federation of European Carnival Cities (Federazione Europea Città del Carnevale). Insieme ai carnevali di Putignano, Crispiano, Villa Literno, Castrovillari, Misterbianco.

Le maschere delle mucche e dei tori  rappresentano una mandria in transumanza; alle prime luci dell’ alba del 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’ Antonio abate, il santo protettore degli animali, è usanza che i fedeli insieme ai propri animali che per l’occasione vengono agghindati con nastri, collanine e perline colorate, invocano la benevolenza del santo  compiendo tre giri intorno alla chiesa a lui dedicata per poi ricevere, alle fine della messa, la benedizione da parte del sacerdote. la mandria poi insieme ai padroni si muove verso il centro storico percorrendo gli antichi rioni svegliando il popolo con il dei campanacci.

  

Le mucche e i tori sono rappresentati da uomini che mimano l’andatura ed i movimenti degli animali comprese le prove di monta dei tori sulle mucche.

Terminata la sfilata la mandria si dirige per la questua verso le abitazioni davanti alle quali suonano i campanacci fino a quando vengono fatti entrare in casa per offrirgli da mangiare e da bere.

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