Castelmezzano, fra i paesi più caratteristici delle Piccole Dolomiti Lucane è uno dei “borghi più belli d’Italia” .
Castelmezzano che di altitudine sfiora i 750 m slm è situato nel cuore della Piccole Dolomiti Lucane, ad oggi vivono 721 abitanti. Il nome significa castello di mezzo, Castrum Medianum, fortezza normanna posizionata a metà strada tra i castelli di Pietrapertosa e di Brindisi Montagna.
Cosa vedere a Castelmezzano
L’arrivo a Castelmezzano è scenografico in quanto si presenta come un grande anfiteatro sulla parete rocciosa. Nel più profondo delle viuzze e stradine sono scavati i sottoportici di collegamento tra le stradine e le piazzette. Castelmezzano ha conservato l’originario impianto urbanistico medioevale: case arroccate sulla roccia con i caratteristico terrazzamenti. Girare per il centro storico di Castelmezzano vi farà scoprire uno dei paesi della Basilicata con il panorama più suggestivo al confine con il Parco di Gallipoli Cognato.
La chiesa Madre di Santa Maria dell’ Olmo
Situata nella piazza principale del paese, risale al XIII sec. costruita in pietra locale. Al suo interno una statua lignea trecentesca raffigurante la Madonna con Bambino, detta dell’Olmo, un altare ligneo in stile barocco e una Sacra Famiglia di Girolamo Bresciano.
Il Volo dell’ angelo
Unico nel suo genere, Il volo dell’angelo richiama in paese tantissimi turisti e tantissimi appassionati di avventura. Un cavo d’acciaio che collega Castelmezzano con il borgo di Pietrapertosa mediante un volo adrenalinico di un chilometro e mezzo in poco più di un minuto. Uno spettacolo mozzafiato sospesi a più di 100 m dal suolo.
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Il Volo dell’ Angelo aprirà lunedì 1 maggio fino al 5 Novembre 2023, dalle ore 9.30 alle ore 18.30 in tutti i giorni di apertura.
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Foto: Volo dell’ angelo
Un pò di storia
Già a partire dal VI-V sec. a.C., i reperti archeologici confermano la presenza dei Greci nella valle del Basento, infatti dalle rive dello Ionio alcune famiglie di coloni si spinsero verso l’interno formando un antico abitato chiamato Maudoro, cioè “mondo d’oro”.
Nel X sec. d.C. le scorrerie dei Saraceni nelle zone interne costringono la popolazione di Maudoro a cercare un posto più sicuro. Sarebbe stato il pastore Paolino a scoprire, addentrandosi verso est, una naturale fortezza costituita da guglie di rocce a strapiombo, dalle cui cime si potevano respingere gli invasori facendo rotolare grandi massi di pietra. La prima roccaforte fu longobarda, poi, verso il Mille, subentrarono i Normanni a difenderla dai Saraceni già insediati nella vicina Pietrapertosa.
Intorno al Mille i Normanni vi costruiscono un castello. Del fortilizio sono ancora visibili i resti delle mura e la gradinata scavata nella roccia che consentiva l’accesso al punto di vedetta più alto, da cui si domina l’intera valle del Basento. Con l’occupazione normanna il borgo vive un periodo di prosperità: il feudo viene concesso ai fedeli dell’Imperatore e cresce il potere delle comunità religiose. Con gli Angioini comincia la decadenza.
Sotto il dominio aragonese il feudo cambia di proprietà molte volte, ma solo verso il 1580, quando viene nominato barone Giovanni Antonio De Leonardis, migliorano le condizioni sociali della popolazione, che un censimento dell’epoca stima in 91 famiglie.
1686, il feudo, tenuto fino a questa data dai De Leonardis, passa per via nuziale ai De Lerma, ai quali rimane fino all’estinzione del potere feudale, nel 1805.
Nella prima metà del XIX sec. si afferma il fenomeno del brigantaggio: tra i nascondigli naturali delle rocce e della macchia boschiva, molti diseredati trovano qui il loro ambiente ideale. Alla fine del secolo si fa invece rilevante il dramma dell’ emigrazione che spinge Oltreoceano molte famiglie.