Le radici degli attuali prodotti tipici
Ai giorni nostri nella gastronomia lucana ritroviamo molti prodotti che sono sopravvissuti ai secoli passati, caratterizzati da una povertà diffusa che però ha permesso di coltivare e produrre prodotti alimentari di qualità.
Sparsi su tutto il territorio della Basilicata le fattorie campestri databili già dal VI sec. a.C. e successivamente la conquista dell’ Impero romano dei territori lucani intensifica l’espansione delle fattorie, tipiche dell’organizzazione romana.
Villa di San Pietro, Tolve (Pz)
La villa rustica romana emersa durante gli scavi archeologici a Tolve, un piccolo paese in provincia di Potenza, conferma la natura agricola dell’ organizzazione romana in Basilicata.
In un contesti di boschi circostanti chi viveva nella villa era dedito alla coltura di cereali, legumi, mandorli, ulivi e naturalmente la caccia.
Non mancano le contaminazioni dalle regioni vicine, come la Campania, la Puglia e la Calabria. Soprattutto con la Calabria i territori della Basilicata ebbero molto in comune; infatti a partire dal I sec. a.C. l’imperatore Augusto nella ripartizione dell’ Italia considerò parte dell’ attuale Basilicata integrata nel Regio III insieme con la Calabria. Nel tardo impero sarà proprio Reggio Calabria la principale metropoli ovvero il capoluogo di questa “lunga ed estesa regione” in quanto la Basilicata possedeva un lungo litorale che si estendeva da Salerno, Paestum, Valle del Sele, Vallo di Diano fino alle coste calabresi. Questo spiega come la gastronomia lucana venne influenzata soprattutto da quella calabrese.
Terra a vocazione agricola e pastorale dunque che si sviluppa fin dai primi secoli e che costituisce la spina dorsale della stessa società lucana fino ai giorni nostri. Le varie masserie sparse per il territorio e i castelli racchiudono e raccontano oltre mille anni di feudi e dominazioni. Anche i tratturi e le vecchie vie raccontano gli scambi commerciali che via via si intensificano verso Salerno e parte della costa campana, che hanno permesso di commercializzare i prodotti della tradizione lucana come: formaggi, caciocavalli, salumi, cereali.
Alla fine dell’ ‘800 le famiglie contadine coltivano perlopiù il granturco, ottimo alimento anche per i maiali; nel territorio di Pignola – Marsiconuovo e Grumento sono rinomate le coltivazioni di fave e fagioli; il gelso tipico della zona di Trivigno, i mandorli a Pomarico e Miglionico, gli agrumi a Matera, Montalbano e Tursi.
Zuppa di legumi
Agrumi della Basilicata
Salsiccia di suino della Basilicata
In questo viaggio nell’enogastronomia della Basilicata vi proporremo tante ricette da rifare a casa e perché no un promemoria di piatti da assaporare nella tua prossima vacanza in Basilicata!